24-27 giugno – I° Settimana biblica

Esodo cap 19-40

Dal Sinai al Santuario

con d. Flavio dalla Vecchia (biblista, Diocesi di Brescia)

Da Lunedì 24 giugno a giovedì 27 giugno 2019

Lezioni dalle ore 20.20 alle ore 22.40

Dopo le celebrazioni pasquali, riprendiamo il nostro percorso teologico-spirituale con lo studio di Esodo, cap 19-40: “Dal Sinai alla venuta di JHWH nel Santuario.

Per il credente nel Dio del Signore nostro Gesù Cristo è appassionante. La teofania del Roveto (3,1-14) riassume l’intero cammino della memoria esodica dell’Israele della fede: “Il SIGNORE disse: «Ho visto, ho visto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni.  Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese nel quale scorre il latte e il miele, nel luogo dove si trova il Cananeo, l’Ittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo e il Gebuseo cap 3,7-8).

La liberazione donata dovrà essere conquistata, anche se non sarà mai il risultato delle nostre opere. Il linguaggio di JHWH sembra quello del guerriero; in realtà egli si manifesta Signore del tempo e degli spazi, il suo Volto impenetrabile arde ma non danneggia.

Il cammino nel deserto (Es 15,22-18,27)

Dio, compagno di viaggio paziente e premuroso, non risparmia il popolo dalle asprezze della vita: ed ecco, delusioni e protesta. Eppure Dio si rivela nei segni provvidenziali dell’acqua, del pane per il cammino, della carne, della guida profetica di Mosè. Dio si rivela nel suo Mistero proprio nell’agire come aveva promesso (Es 3,14): “Io sono Colui che ci sarà sempre” in ogni vostra necessità, anche se velatamente, misteriosamente. L’Esodo non racconta la conquista della terra, ma l’uscita di liberazione, il cammino di purificazione, e Dio come il compagno di viaggio.

Il Sinai (Es 19-34)

La sosta al Sinai è molto ricca ed articolata: essa segna il legame di Alleanza di Dio con il suo popolo e il dono delle Dieci Parole. La liberazione e il cammino nel deserto hanno come scopo la comunione di vita con Dio; Israele è eletto a partner-tesoro suo, nell’appartenenza reciproca; ma la santità di Dio esige una purificazione e trasformazione dell’uomo proprio sulla base delle Dieci Parole.

Dio si fa presenza di cammino nella Parola, Israele matura e conoscerà la trasformazione ascoltando e facendo il dono della Parola ricevuta. La mediazione della Parola dice la vicinanza e la salvaguardia della trascendenza di Dio e il coinvolgimento dell’uomo. Così l’uomo è liberato dall’asservimento della cupidigia e dall’inganno ed è ammesso al mondo divino. Il tema della terra per adesso è lontano. L’attenzione si concentra sull’esperienza-dono del cammino.

Il peccato originale: l’idolatria (32-34). Agli ordini di preparare la dimora di Dio in mezzo al suo popolo (Es 25-31) Israele risponde costruendosi il proprio assoluto. Alla sollecitudine di Dio, riassunta in Es 19,4-8 (Voi avete visto quello che ho fatto agli Egiziani e come vi ho portato sopra ali d’aquila e vi ho condotti a me (v 4). , Israele risponde con la sconfessione radicale di ciò che ha promesso e della rivelazione divina ricevuta: al Dio che agisce nella storia, Israele contrappone il proprio assoluto con la misura dei propri desideri. La scena è drammatica, ma termina con la rivelazione di Dio come presenza di perdono, di benevolenza e di capacità rigenerativa.

Dio prende possesso del Santuario (Es 35-40)

Il tormentato cammino si conclude profeticamente in modo positivo: Dio abita in mezzo al suo popolo, Dio scende dalla trascendenza per essere in mezzo, come Colui che ci sarà sempre. Potremo ricordare il Prologo giovanneo (Gv 1,1-18). Il Verbo trascendente diviene uomo e cammino in mezzo a noi.

La grazia dell’Esodo è multiforme, espressa in una grande liturgia. Le Tavole, memoria viva della Parola, la Manna, il Pane del cammino pasquale, il legame dell’Alleanza, il perdono rigenerativo e finalmente, la venuta di JHWH nel Santuario. La Teofania del Sinai e quella del Santuario illuminano il cammino esodico accompagnato dal Dio fedele, benevolo, misericordioso.

Ora l’Israele della fede e peccatore potrà riprendere il suo cammino, che necessita di continue liberazioni e trasformazioni, prima di entrare rinnovato nella terra che per l’Evento – Gesù è la Gerusalemme che discende dal cielo, pronta per le nozze col suo Dio.