LA DONNA DISCEPOLA Un’esistenza profetica

Lectio biblica

Montebelluna 27 febbraio 2018

Firmino Bianchin

IL RICORDO DI MARIA -Lc 1,26-38

Il Libro del Siracide facendo l’elogio degli uomini di Bene dice: “ di loro alcuni lasciarono un nome. Di altri non sussiste memoria, svanirono come se non fossero mai stati” (44,7-10). Qoelet, qualche tempo prima affermava ancora più radicalmente: “Non ci si ricorda né del saggio né dello stupido, mai più: nei giorni che verranno tutto sarà dimenticato. Ah, come è possibile che il saggio muoia allo stesso modo dello stupido?” (cap 2,16)

Noi invece ricordiamo Maria di Nazaret e cerchiamo di conoscere la sua persona. Il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium n 65 dice: “Mentre la chiesa ha già raggiunto nella felicissima Vergine quella perfezione che la rende senza macchia e senza ruga (Ef 5,27), i cristiani invece sono ancora impegnati a crescere in santità vincendo il peccato”.

Il teologo L. Sartori commenta: “Solo in Maria la chiesa è già quello che deve essere; tutti gli altri sono nel “non ancora” della ricerca. Maria è unica, eminente, nessun altro la eguaglia, il che sembra supporre che la chiesa perfetta non esiste (almeno in terra) e che la stessa efficacia dell’opera di Cristo rimane sempre limitata, frenata, non capace di produrre alcun capolavoro che la incarni… Cristo vittorioso, sena mai una vittoria piena? Il Concilio afferma che solo in Maria, Gesù ha finalmente toccato il vertice delle sue possibilità di Redentore vittorioso” (cf. Perle del Concilio, EDB, p 175).

L’interpretazione conciliare di L. Sartori è felice, evidentemente non dimentica il percorso faticoso, pieno di interrogativi, a volte perfino inquietante che ha contrassegnato la vita di Maria qui in terra.

LA PREPARAZIONE – LC 1,26-38

Luca narra il cammino di Maria partendo dal basso; il primo testo offre molti dati e possiamo definirlo una preparazione (vv 26-27).

La giovane donna vive in un villaggio molto povero, ai confini della Palestina, mai citato dal Primo Testamento; è fidanzata e sta aspettando il giorno in cui andrà a vivere insieme al futuro sposo: Giuseppe della casa davidica.

L’evangelista, nel presentarla, ricorre a punti di riferimento più noti; diversamente essa fa parte degli anonimi che vivevano il progetto di farsi una famiglia. La dicitura “Da Nazaret, Nazareno” forse creava per quel tempo qualche problema (cf GV 1,46); un villaggio che non faceva onore.

1,28 –In questa normalità accade qualcosa di eccezionale: Dio fa irruzione nella sua vita con un rapporto preferenziale e gratuito; il Vangelo non dice nulla sulle disposizioni della giovane, semplicemente annota che Dio le fa “grazia e sarà con lei”, svelandole poi il compito che la attende. Dio la seguirà con la sua presenza preveniente, assolutamente gratuita, compimento della promessa profetica alla figlia di Sion:

Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele,
e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!
15 Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non vedrai più la sventura.
16 In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
17 Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente.
Esulterà di gioia per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
si rallegrerà per te con grida di gioia. (Sofonia 3,14-17).

Maria è invitata a rallegrarsi (“gioisci”) e trovare il senso della presenza misteriosa di Dio, dalla quale il messaggero lascia intravedere una ricostruzione del tutto nuova. Dio, quando sceglie mediazioni particolari, opera una svolta creativa nella storia.

Come reagisce Maria?

1,29 –Lungi dal sentirsi esaltata, la “Parola-Progetto” la inquieta, la sconvolge come se sopraggiungesse una tempesta. Dio entra nella sua vita come elemento che turba il suo cammino, i suoi progetti. Il verbo usato da Luca dice un conflitto interiore di pensieri e di domande. La vicenda di Geremia ci può aiutare a capire (cap 15,16-18): Tu sei per me un torrentaccio di cui non ci si può fidare”; anche la vita di Mosè si colorerà di domande e di amarezze. L’evangelista presenta Maria come una donna che si interroga, che cerca in quelle parole (cf cap 2,19.51).

1,30 – La risposta divina la rassicura

La grazia ti permetterà di superare l’impossibile; sarai mediazione e servizio del progetto che si compirà nell’opera di Gesù e della chiesa. Luca ancora una volta fa risuonare le parole isaiane sul Servo: “Non temere, perché io sono con te, non smarrirti, perché io sono il tuo Dio, che ti tengo per la destra” (Is 41,8-13; cf anche Is 42,6-7 + 53,11-12).

1,31-33 – Maria è presentata sull’orizzonte della rivelazione biblica 

Il messaggero divino le rivela la vocazione di madre del discendente davidico con tre verbi:

  • concepirai
  • partorirai
  • chiamerai.

L’evangelista cita così senza svelare la fonte isaiana della nascita del Messia (Cf Is 7,14).

1,34-35 La nuova domanda di Maria

La domanda è opposta a quella del sacerdote Zaccaria (Da che cosa conoscerò questo?): “Come sarà questo?”. Maria permette all’angelo di approfondire e precisare la natura divina del bambino. L’evangelista ci consegna la confessione di fede della comunità post-pasquale descrivendo la condizione umano-divina di Gesù, preannunciata dai profeti: Lo Spirito creatore (Gen 1,2) atteso nel compiersi dei tempi (Is 32,15) non si poserà più sull’arca (Es 40,34), ma riposerà in Maria, così che ella concepirà e partorirà il totalmente Santo, il Figlio di Dio.

Il soffio possente scenderà sulla Madre e sul germoglio che nascerà da lei (Cf Is 11,1-2).

Dio non sarà il partner maschile sostitutivo, ma la presenza creatrice del Figlio nel suo concepimento, perché “nessuna cosa è impossibile a Dio” (cf Gen 18,14). Luca non descrive la cronaca, ma narra l’approfondimento di come il Figlio di Dio nasce nella condizione umana. L’esperienza intima di Maria resterà segreto suo.

1,38 – La consegna di Maria al progetto divino

L’agire di Maria è un lasciarsi agire. La sua fede coinvolge le profondità della sua persona e realizza l’edificarsi mediante il “lasciarsi fare”, un rendersi disponibile all’azione di Dio. Per vivere la propria esistenza, Maria dà spazio al dono di generare, divenendo radicalmente accogliente (cf L. Sartori, La passione di credere, ed Cittadella, pp 32ss).

Guarda sono la schiava del Signore, desidero diventare la Parola che mi hai detto”!. Il commento più bello alla Donna Maria credente lo pronuncerà la cugina Elisabetta. Luca con finezza lo collega all’ultima parola di Maria: “Si compia in me la Parola che hai detto” (1,38). “Felice colei che ha creduto, perché avranno realizzazione tutte le parole che le sono state dette dal Signore” (1,45).

Maria discepola di Gesù

Luca non dice che Maria fu al seguito di Gesù, ma la descrive come discepola esistenziale; il cap 8,20 lo fa intuire, infatti l’evangelista, modificando il testo di Mc scrive: “Tua madre è qui fuori e vuole vederti”.

Maria nel suo interrogarsi riflessivo sarà sempre guidata dalla luce del Figlio (Lc 8,16); essa si misurerà con ciò che costituirà la definitiva rivelazione: il dopo. L’atteggiamento di chi si dispone all’accoglienza sa attendere. Nel Vangelo lucano la nuova creazione, resa possibile solo da Dio, è ancora in “germe, in fasce”. Il Dio della fede è avvolto da segni, che mentre lo indicano, anche lo nascondono. Il Cristo che viene semina la nostalgia di Lui (cf L. Sartori, pp 34ss).

L’agire fedele della schiava del Signore (Lc 1,39-45

“Maria partì in fretta”, non per verificare il segno, ma per aiutare, portando il Figlio datore dello Spirito. Nel cantico del Magnificat essa esalta l’opera che Dio, per le mani di Gesù, pone in germe: il rovesciamento che sarà salvezza per tutti con la sensibilità dei poveri, stimolando il cammino della fede in un perenne trascendimento di ogni fase raggiunta. La fede è atteggiamento critico nei confronti di ogni assolutizzazione indebita del presente e dei traguardi raggiunti da chichessia. La fede è memoria pericolosa, sovversiva, perché denuncia e combatte pacificamente ogni idolatria esplicita o latente (cf L. Sartori).

Il concentrato dell’opera di Dio che si estenderà lungo tutte le generazioni è la sua misericordia, che rovescia troni, superbi, ricchi che rubano con i loro privilegi e potenti che governano facendo i loro interessi (1,49-54).

La donna discepolo e il servizio voluto dal Signore per i suoi (Lc 22,24-27)

Nel contesto della cena pasquale, Luca riprende con forza il tema del servizio voluto dal Signore per i suoi discepoli: convertite tutte le vostre ambizioni in servizio, imparando da come io sono in mezzo a voi.

Al termine il dialogo si fa ancora più intenso; Gesù detta tre imperativi, riportati solo da Luca in terza persona, per dire che Gesù si rivolge ai discepoli di tutti i tempi:

  • adesso è tempo di prendere la bisaccia (ossia di scegliere una vita sobria, povera);
  • vendere anche il mantello (la condizione nobiliare, aristocratica, lo status di vita che conta);
  • comprare la spada (far propria la Parola) perché si compia il dono totale del Servo come è scritto (cf Is 53,12)

La chiamata al discepolato è fare della vita un progetto che rifletta le azioni e le scelte di Gesù, un disegno di cammino a tappe, segnato dall’accoglienza creativa e dalla dedizione. Inizia così l’avventura di assimilazione della propria vita all’umanità di Cristo. Non ci resta che ripetere con Maria: “La tua Parola diventi la nostra vita”.

Riferimenti bibliografici

  1. Valentini, Maria secondo le Scritture; EDB 2007.

C.M.Martini, La donna nel suo popolo, ed Ancora 1984.

  1. Stock, Maria la Madre del Signore nel NT, ed ADP 1997.
  2. Johnson, Vera nostra Sorella, gdt, Queriniana n 313.
  3. Sartori, La passione di credere, Cittadella 2017.

 

TEMPO DI QUARESIMA Preparazione alla S. Pasqua

TEMPO DI QUARESIMA – Preparazione alla S. Pasqua

LECTIO BIBLICHE DOMENICALI (ore 17.00 – 18.30)

Come si accoglie il Vangelo e come lo si annuncia: Prima Lettera ai Tessalonicesi

Domenica 18 febbraio 2018

Domenica 25 febbraio

Domenica 4 marzo

Domenica 11 marzo  

Sabato 24 febbraio alle ore 16.30

  1. p. Ghislain Lafont (Monaco all’Abbaye de La Pierre qui Vire)

IL DISCEPOLO NEL VANGELO DI MARCO

16-17 marzo: Primo fine settimana biblico

Con Don Flavio dalla Vecchia

Il Libro dell’Esodo (cap 1-15)

Venerdì 16 marzo: dalle ore 20.30 alle ore 22.30

Sabato 17 marzo: dalle ore 9.00 alle ore 12.00

Domenica 25 marzo: Domenica delle Palme

26 marzo – 1 Aprile – Settimana Santa

TRIDUO PASQUALE

Giovedì Santo: 19.00 La Cena del Signore

Venerdì Santo: 19.00 Liturgia della Passione

Sabato Santo: Cristo discende agli inferi

ore 21.30 VEGLIA PASQUALE

Domenica 1 aprile: PASQUA DI RISURREZIONE

Ore 10.00 – Eucarestia

Ore 17.30 – Vesperi